Questa non è da blog, ha ragione lui

Ha ragione lui punto e basta. Gli ho detto che non scriverò dopo questa partita e scriverò. Non importa se era un match importante. Mi sembra giusto e corretto. Però è un peccato, perché si era portato il cellulare che fa le foto benissimo, tutti quei pixelz che mi sa che sono fatti per le gite della domenica o per i trattori nei campi a questo punto, e aspettava da un paio di mesi l'occasione per fotografare me che perdo come faccio io con lui e invece niente. Ogni volta lo accende e io che gli dico che consuma le pile così, che poi uno lo chiama e il cellulare è sempre spento. Il mio cellulare non è nuovissimo come il suo, però Anto viene sempre bene in video, anche senza tutti quei pixelz e tranne quando si copre la faccia con le mani, che forse è troppo spettinato o ha dormito poco. Io gli dico che è carino lo stesso, che non importa ma niente. Prometto, la prossima volta gli do la rivincita anche se l'abbiamo già fatta una volta, o giochiamo la bella anche se ne ha perse due di seguito. Se lo merita. Ha giocato bene quel giorno, bravo, la classica è la classica, è riuscito a pareggiare all'ultimo addirittura come faccio io. Poi come è finita è un'altra storia e io sicuro non dirò com'è finita, non dirò che ho vinto io per non offenderlo. Spero solo che il suo blog si riempia lo stesso anche senza di me. E lo ringrazio. Nel titolo ha scritto quello che gli dico tutte le volte, tutte le sante volte, vuol dire che i miei insegnamenti non sono poi così inutili, lui è così, sembra che non mi sta mai a sentire che poi fa di testa sua, ma poi torna a casa con il quadernino e scrive in cucina, prende appunti insomma, con i disegnini. Che bravo. Continua così e forse diventerai un maestro anche tu, senza fare moralismi. Di qualcun altro.