27.10.08

Salvami Antonio

Lo sapevo che non sarebbe stato facile. Non sarà facile zio mi ha detto. Ho detto che lo so e ci provo lo stesso. La casa l'ho trovata, sono sudato e fa caldo. E a bussare a casa sua ci provo lo stesso. La lattaia dice che non esce quasi più di casa e che non si rade quasi più. Si fa portare la spesa e le sigarette da non si sa chi. Nessuno lo sa. Chi sa che cosa sta facendo adesso. Adesso che non insegna più e che tutti lo hanno spinto via. Mi dispiace Antonio, mi scuso anche da parte loro che non lo faranno mai e che non capiranno mai che cosa hanno fatto.
Io intanto aspetto che mi apra, a me sì, questo fico verdissimo che profuma mi ripara dal sole, fa caldissimo oggi. Quella è casa mia. Da qui si gode una vista meravigliosa e capisco perché abbia deciso di venire a vivere quassù, perché da qui si può vedere mezza città dall'alto e, anche volendo, le cose brutte che ci sono giù non si riescono proprio a scorgere.
Chiederò ad Antonio un consiglio. Sì. Non so cosa fare da qui in avanti e ho bisogno di lui. Lui solo può indicarmi la via. Lui che ci ha provato fino alla fine. Io sono più forte.
Riprovo a bussare e forse capisco che non c'è o che non vuole proprio aprirmi. Vabbè. Ti ho visto Antonio, perché quando fumi cammini, vedo il fumo che esce da dietro la casa, sta fumando e scappa da tutto, però sei sempre stato curioso, stai fumando e allora faccio il giro e provo ad entrare da dietro, scavalco se serve. Ci vuoi provare anche con me Antonio ma io non torno indietro.

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