Mio zio è stato invitato a questa riunione. E' una riunione importante, si parla del futuro, e di un progetto da sviluppare con serietà nei prossimi anni. Si parla di creare un settore giovanile, di far crescere i ragazzi, di partire dai piccoli in futuro dai piccolissimi. Non sarà facile, ma ci sarà un grande allenatore espertissimo dicono, che aiuterà gli altri allenatori a diventare bravi e più bravi. Non si dice il nome di questo allenatore, non è giusto perché lui, adesso, è con un'altra società, ma è bravo, è esperto, uno dei migliori in circolazione forse. Si parla di come strutturare il tutto, si fanno proposte, e mio zio, quando si parla di far crescere i bambini, una sicurezza però la vuole se deve partecipare al progetto. Allora mio zio alza la mano. Mio zio dice che secondo lui, se ci sono anche i piccoli, un allenatore di calcio non basta, perché i bambini piccoli per crescere hanno bisogno di qualcuno che abbia studiato per loro, uno che ne capisca, uno laureato e non di un allenatore che vuole solo vincere. Poi mio zio si ricorda di una partita, in cui c'era un grande allenatore espertissimo, uno bravo, uno esperto, che però sarà stato esperto, ma con i grandi, perché i piccoli li trattava come macchine. Mio zio dice il nome di questo allenatore ma non ci pensa. Mio zio forse doveva fare un altro esempio ma non ci ha pensato. Occhi sbarrati. I fogli tornano lentamente dentro le valigette. Due ridono. La riunione finisce.
1 commento:
ciao,
ti ho risposto alla e-mail "bastachenonfa" etc...
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