5.11.09

La città fantasma

La sensazione, mentre guardo i negozi vuoti attraverso le impalcature, è la stessa di quando da piccolo entravo con gli amici nei cantieri dei palazzi a cercare le viti. O di quando mi fermo a guardare una ludoteca abbandonata e con ancora le pareti dipinte. Queo non capisce mai e se ne va sempre. Non c'è più nessuno in città, ci sono gli operai e il silenzio. Gli operai il silenzio e i turisti che fanno foto e interrompono il silenzio per un attimo. Intanto i pensieri tristi se ne sono andati. Ho camminato per quattro giorni su questa terra che trema ma il tempo dei pensieri tristi se n'è andato molto più di qualche giorno fa, insieme alle esperienze con gli abitanti dei campi. Poco è cambiato da allora, come la politica. I pensieri brutti hanno lasciato il posto non ai perché, visto che è difficile capirli ed è difficile riuscire a immaginarsi cosa pensa chi sa di essere colpevole, ma ad una nuova sensibilità così positiva. Io torno a casa sapendo quali saranno le mie conclusioni. Dei ringraziamenti coi bottoni non se ne parla.

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