31.7.08

Cuba

Mio zio stasera parte per l'Havana. Ma come zio? Quando torni zio? Che culo zio si sente dire dal tavolino del bar. Ahia. Quando mi ricapita dice lui. Se ne sta in piedi che cammina avanti e indietro, di solito quando si prepara a partire non è così eccitato ma stavolta è diverso perché è un po' che aspetta questo momento e questo viaggio. Il suo amico che sta seduto al bar a guardare la televisione ride e dice che avresti potuto portare tutto l'armadio e ride. Ma che ne capisci tu? E così cammina avanti e indietro e conta sulla mano i continenti, i sigari da riportare, i giorni e le combinazioni con la fortuna che ci vuole sempre, le ore di volo e i caffè da preparare per non dormire. E tutto il resto zio?! Per fortuna non capisco bene. Anche altre volte non capisco bene, quando parla in spagnolo e dice che si esercita perché non vuole fare il turista. Dice che vuole andare a trovare Fidel. A farci due chiacchiere. Dice che vuole capire. Io dico che culo. Voglio venire anch'io. Ma niente. Allora vado a prendere qualcosa da bere che fa caldo e mentre mi giro sento che dice grazie al telefono. Non solo per il viaggio dice. Non solo per il sigaro.

Nessun commento: