5 giugno 1999
Cass che siamo arrivati, la madonna che salita. Io non ce la facevo mica più sa. Ma dai che ne è valsa la pena, che tra poco passa. Oh, mi raccomando che quello va e appena arriva gli si corre dietro. Così si vede anche noi il mare di folla che si apre e si srotola come una piada. Dio che emossione. Io gli lancio anche l'acqua che fa caldo. Cass, ma fa un caldo bestia fa, ma com'è, ma non pioveva ieri?! Ma guarda quello che patacca che ha fatto la scritta storta sull'asfalto che brucia, ma come si fa dico io, speriamo che non s'arrabbi e scenda dalla bici per far correggere. Ma forse qui lo chiamano così. Macchè, qui lo chiamano uguale, solo che l'accento è alla fine. Cass, mettiamoci la bandana che sennò s'offende però. Vero cass. Chissà se dietro passa il russo, quello pure corre ma quei rapportoni lì in salita li spinge solo lui. Pensa qual'è il primo pensiero degli altri patacconi quando va in fuga. Secondo me dicono cass un'altra volta?! Hihihihi.
Ma di chi state parlando scusate? Ma chi è sto vecchio qua scusa. Non scherzi, non ci si sbaglia mica con lui, lo sa di chi stiamo parlando. Non passa. Come non passa? Non passa più. Ma che cass dice questo qui?! Cos'è caduto no?! Speriamo che non abbia battuto la testa. Ti ricordi quello lì, quanto ho pianto quel giorno cass, sembrava tanto un bravo ragazzo. Ma a lui tanto non lo ferma più nessuno, nemmeno le auto e i gatti che attraversano la strada. Non passa. Ma come? Lui sì che lo sa quanto cass è bello andare in bicicletta. Come è rimasto a Rimini? Non passa? Non passa. Noi lo aspettiamo qui in salita lo stesso cass.
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