4.10.07
Il presidente è soddisfatto della squadra
Ha ragione Bart, si gioca un calcio in punta di piedi. Che cos'è allora un allenamento. O una partita. Perché si può anche perdere dopo un gol che va a finire sotto il sette dico io. Si sente dall'odore, perché l'altra squadra ancora un po' di paura ce l'ha sotto la maglietta, e loro vogliono vincere il campionato. Quello che conta è passare la palla nella mattonella giusta. Proprio lì. La difesa gira la testa ma non le gambe. Quelle proprio non si muovono nel cemento, e si capisce che quel passaggio non si può intercettare e che l'unica cosa da fare è aspettare. Aspettare immobili. Il tempo si ferma per un istante e le facce si assomigliano. E cala il silenzio in sala, un ballerino, due ballerini, tre ballerini. Aspettare che la palla sbatta contro qualcuno, aspettare che vada fuori o che entri in porta. C'è chi chiude gli occhi e prega. Non ci si può fare niente a quel punto comunque. E sì. Adesso si gioca così, è deciso, con gli amici che fanno i complimenti per una di quelle azioni che gli allenatori spiegano ai bambini quando sono piccoli e le scarpe grandissime, come il pallone. Com e il pallone.
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